Green vision
90% vigneto, 10% cantina, 100% sostenibilità

Un approccio olistico alla viticultura e alla produzione di vino, questo è quello che “green vision” significa per Poggio Torselli. La vite non come pianta e sé stante, ma parte di un vasto organismo, interconnesso a tutte le creature viventi, espressione di un legame forte ed indissolubile che lega vigneti e terra, natura e uomo.
Molto più che semplicemente biologica, la filosofia di Poggio Torselli si traduce in un approccio all’agricoltura profondamente sostenibile; fatto di rispetto e comprensione del ciclo naturale della vite e del suo benessere, esso si realizza in ogni fase e in ogni stagione dell’anno, ora e per le generazioni che verranno.
Un approccio che non è strumentale solo alla produzione, ma che fa parte di un percorso più ampio che ha come fine la creazione di un ecosistema in cui i terreni siano sani e vitali fino al raggiungimento di un perfetto equilibrio spontaneo.

La salute della terra e l’armonia della natura sono parte integrante del DNA di tutti i nostri vini.

Sia in vigna che in cantina l’obiettivo è quello di valorizzare le potenzialità di questo terroir unico e di far sì che si esprima al suo meglio.

Il progetto di zonazione

Il primo passo di questo lungo percorso è stato la completa mappatura dei vigneti; un programma complesso iniziato 20 anni fa con la realizzazione di una carta dei suoli.

I dati storici, incrociati con l’analisi geologica dei terreni e lo studio delle condizioni microclimatiche dei diversi appezzamenti, ha sostenuto un “ridisegno” della produzione che tenesse conto delle vocazioni naturali e delle peculiarità di ogni vigneto, con aree di sperimentazione e, dove necessario, di reimpianto.

Vinificazione: vini a minimo intervento che raccontano un territorio unico

Il rispettoso lavoro fatto in vigna ci ripaga attraverso grappoli perfetti; sani e pieni di aromi essi ci permettono di attuare solo interventi minimi in cantina dove non si utilizzano additivi di alcun tipo a parte piccoli quantitativi di anidride solforosa al momento dell’imbottigliamento.
La fermentazione delle uve è spontanea con l’utilizzo di soli lieviti indigeni e in cantina non si utilizzano additivi di alcun tipo a parte piccoli quantitativi di anidride solforosa al momento dell’imbottigliamento.

La permanenza sulle fecce è uno dei passaggi fondamentali per aumentare morbidezza e complessità, ma svolge anche un ruolo essenziale di protezione del vino consentendo di ridurre drasticamente l’uso di solfiti.

Al momento i vini sono sottoposti ad una delicata chiarifica ed una filtrazione leggera, ma l’obiettivo nel tempo è l’eliminazione anche di questo tipo di intervento.

L’uso del legno è poco invasivo, in gran parte fatto utilizzando botti grandi e barrique usate.
Il risultato è un vino dalla personalità ben definita e che racconta con passione la storia di questo territorio straordinario.

La produzione, in numeri

Oggi la Tenuta ha 24 ettari vitati suddivisi in 11 grandi appezzamenti storici, collocati in un armonioso e contiguo saliscendi, nel cuore del Chianti Classico.
Il varietale più diffuso nella Tenuta è il Sangiovese, storico vitigno bandiera del Chianti Classico, di cui Poggio Torselli è interprete autentico.
Le altre varietà allevate nelle 11 parcelle storiche sono principalmente Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot tra quelli a bacca rossa e Chardonnay, Sauvignon e Traminer Aromatico tra quelle a bacca bianca.

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